20 febbraio 2023

6 minuti

Investimento e polizza vita

Quali fattori influenzano le nostre scelte quando investiamo?
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Sommario
  • Come investono gli italiani

  • Quali fattori influenzano le decisioni di investimento 

  • I condizionamenti esterni sulle decisioni di investimento

  • Le risposte alle crisi e all’euforia. Il ruolo della finanza comportamentale

Nel mondo dell’economia e della finanza ci sono due temi strettamente legati tra loro: risparmio e investimento

Il famoso economista britannico, John Maynard Keynes, quasi un secolo fa affermava: “Non si ha vero risparmio senza investimento. Il risparmio senza investimento è illusorio. L’investimento senza risparmio è destinato a fallire. Occorre che procedano di pari passo per assicurare all’economia una crescita equilibrata”

Partendo da questo ammonimento di Keynes, andiamo a dare un rapido sguardo ad alcuni dati, per capire qual è la situazione in Europa in tema di risparmio e investimento

La fotografia scattata dall’Eurostat restituisce un’immagine molto chiara: dal primo trimestre del 2021 al terzo trimestre del 2022, il tasso di risparmio delle famiglie nell’area euro ha accusato una flessione dal 21,5% al 13,2%

Il tasso di investimento alla fine del terzo trimestre 2022 è pari al 9,9%, in calo rispetto al 10,1% dello stesso periodo del 2021. 

COME INVESTONO GI ITALIANI

Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat ha certificato un calo della propensione al risparmio delle famiglie nell’ordine dell’1,9% nel terzo trimestre 2022, in confronto ai tre mesi precedenti. 

A ciò si è accompagnato un leggero peggioramento dell’attitudine complessiva all’investimento, come evidenziato da un’indagine Consob relativa al 2022, che offre  indicazioni su come investono gli italiani. 

Al primo posto troviamo i certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali quali strumenti finanziari più diffusi. 

Seguono i fondi comuni di investimento, cui si accodano azioni quotate, obbligazioni bancarie e titoli esteri, scelti però in maniera meno frequente dagli investitori italiani. 

Quali fattori influenzano le decisioni di investimento

La varietà di strumenti finanziari a disposizione porta inevitabilmente a una diversità nelle scelte di investimento. 

Chi decide di allocare i propri risparmi o più in generale delle risorse finanziarie che ha disposizione, deve seguire un processo articolato che si snoda lungo delle sequenze ben precise. 

Il punto di partenza è senza dubbio la definizione della pianificazione finanziaria, in base alla quale effettuare l’analisi e la valutazione degli investimenti da realizzare. 

La strategia di investimento viene così individuata e definita sulla base di vari elementi che portano di conseguenza a delle scelte ben precise, anche alla luce del profilo di ciascun investitore. 

Diversi sono i fattori che influenzano le decisioni di investimento e tra quelli chiave possiamo indicare: l’età, il reddito e gli obiettivi da raggiungere.

L’età è certamente la prima variabile chiave che entra in gioco, visto che da questa dipendono importanti decisioni di investimento nella gestione finanziaria.

All’aumentare dell’età, ad esempio, corrisponde la necessità  di una maggiore quantità di risorse a breve e medio termine. 

Chi è più giovane avrà sicuramente degli obiettivi differenti da chi è prossimo alla pensione e quindi questo porta a diversi tipi di decisioni di investimento. 

Una persona di 30-40 anni può fare leva su un orizzonte temporale più lungo e questo gli permetterà di approcciare strumenti finanziari più rischiosi, ma al contempo potenzialmente più remunerativi, avendo a disposizione più tempo per recuperare eventuali perdite durante la vita dell’investimento.  

Chi è più avanti con l’età privilegerà sicuramente strumenti con un più basso livello di rischio, data la maggiore probabilità di riscatto in tempi più brevi delle somme investite.

Il reddito è un altro rilevante fattore che influenza le decisioni di investimento, dal momento che molto dipende anche dalla propria disponibilità finanziaria.

Una persona di mezza età che ha già accumulato dei risparmi, potrà investire in specifici prodotti finanziari in un’unica soluzione, con un’adeguata diversificazione in termini di asset allocation. 

Chi al contrario non ha già una somma da investire, ricorrerà ad altre soluzioni, ad esempio un piano di accumulo che con una certa cadenza permetterà di mettere da parte dei soldi

In base al reddito cambierà l’ammontare delle risorse da investire e, con esso, la valutazione di un prodotto con pricing e caratteristiche adatte.

Insomma, chiedersi come investono i ricchi  e come i comuni mortali, porterà a risposte piuttosto…diverse. 

Gli obiettivi di un investitore e, più in generale, la strategia di investimento che sceglierà sono strettamente legati ai due fattori appena analizzati: l’età e il reddito. 

Chi è più giovane potrà valutare, ad esempio, la sottoscrizione di una polizza vita per coprirsi da eventuali rischi che potranno verificarsi in futuro. 

Al contempo potrà puntare su una polizza in ottica di investimento, per integrare la pensione o per un’accumulazione precauzionale, in modo da avere a disposizione risorse per sostenere il percorso educativo dei figli o per qualsiasi altro progetto di lungo periodo. 

Il pensionato, al contrario, avrà come obiettivo la conservazione e l’accrescimento del proprio patrimonio per soddisfare le esigenze di breve periodo e per garantire un lascito agli eredi. 

I condizionamenti esterni sulle decisioni di investimento
  1. Sarebbe un errore pensare che i fattori che influenzano le decisioni di investimento siano limitati solo all’età, al reddito e agli obiettivi che una persona intende raggiungere. 

  2. A questi elementi che possiamo definire “soggettivi”, se ne aggiungono altri che derivano non dalla situazione del singolo investitore, ma afferiscono a una sfera ben più ampia. 

Tra i fattori che influenzano gli investimenti troviamo dei condizionamenti esterni  che portano a scegliere dei tipi di portafoglio di investimento a seconda del contesto in cui ci si trova.

L’aspetto macro gioca un ruolo chiave, basti pensare che durante le fasi di espansione  del ciclo economico c’è una maggiore propensione al rischio e quindi si investe in strumenti quali le azioni o asset simili. 

Durante una recessione, al contrario, un investitore punterà maggiormente ai beni rifugio, come le valute con caratteristiche difensive, l’oro e i bond, giusto per citarne alcuni. 

Lo stesso accade in presenza di tensioni geopolitiche che inducono a un atteggiamento più prudente. 

L’esempio più vicino in ordine temporale è quello della guerra scoppiata a inizio 2022 tra Russia e Ucraina che ha fatto scappare molti investitori dall’azionario per alcune settimane. 

Ben più profondo e più esteso nel tempo l’impatto negativo della crisi del 2007-2008,   con un pesante crollo delle Borse alimentato anche dalla fortissima avversione al rischio degli investitori.  

Le risposte alle crisi e all’euforia. Il ruolo della finanza comportamentale

Gli eventi appena citati permettono di comprendere molto bene il peso che i condizionamenti esterni possono avere, influenzando in maniera più o meno rilevante il comportamento nella gestione finanziaria dell’investimento

Nella storia dell’economia e di conseguenza dei mercati finanziari, si presentano degli scenari positivi o negativi che spesso possono portare a degli estremi, generando eccessivo ottimismo o euforia nel primo caso e pessimismo o crisi nel secondo. 

La psicologia dell’investitore è tale per cui, sovente, si commettono degli errori sia nella valutazione degli investimenti, sia nella gestione comportamentale del rischio

Le persone reagiscono in maniere differenti alle congiunture positive o negative dei mercati, guidate da tendenze umane studiate dalla finanza comportamentale

Errori comportamentali e investimenti sono oggetto di indagine di questa branca dell’economia che cerca di fare luce sui “bias” messi in pratica nelle scelte finanziarie. 

Tra i più noti citiamo l’effetto gregge, che , ad esempio, nell’acquistare o vendere un titolo azionario solo perché lo stanno facendo in tanti, anche se questo non necessariamente implica che si tratti della scelta giusta da fare.

Molto pericolosi sono anche i bias dello status quo e dell’avversione alle perdite, che inducono a non modificare gli investimenti effettuati, anche in presenza di scelte sbagliate o di passività più o meno rilevanti. 

Facile, dunque, comprendere quanto profondamente i bias influenzino le persone sulle decisioni di investimento relative al prodotto da scegliere e al comportamento da tenere rispetto al ciclo di vita dell'investimento.

In sintesi

Le decisioni di investimento: 

  • dipendono da una molteplicità di fattori

  • sono condizionate dal contesto esterno

  • risentono degli errori comportamentali

Buono a sapersi

I fattori alla base di una decisione di investimento sono legati alla persona, ma anche al contesto in cui opera.